Dermatologia dei capelli – Articolo Introduttivo
Molto spesso quando si inizia a notare qualche problema di capelli si entra in panico e a volte si finisce nella mani di sedicenti centri che fanno spendere migliaia di euro offrendoci la prospettiva di ricrescite miracolose spacciandosi per esperti in dermatologia dei capelli.
Se si è più fortunati si possono spendere alcune centinaia di euro in prodotti che promettono netti miglioramenti ma che alla fine ci lasciano solo con le tasche vuote.
Come spesso ripetuto in molti articoli anche in questa caso l’informazione è fondamentale per non finire in una delle numerose trappole.
Partiamo dal concetto più importante, la persona a cui dobbiamo rivolgerci se abbiamo un problema di capelli e vogliamo iniziare con l’approccio terapeutico è il dermatologo, il professionista deve essere esperto in dermatologia dei capelli, deve essere quindi un tricologo.
Una diagnosi precisa delle cause della caduta e un adeguato approccio terapeutico possono sia essere un valido supporto per coloro che decidono di sottoporsi comunque al trapianto di capelli sia una soluzione alternativa, soprattutto in quei casi in cui il diradamento può essere risolto con trattamenti mirati senza necessità di interventi chirurgici.
Va ricordato sempre che il trapianto di capelli non risolve il problema della caduta dei propri capelli indigeni e quindi se non si vuole trovarsi a rincorrere la calvizie nel corso degli anni è importante un approccio sinergico tra chirurgia e terapia, la dermatologia dei capelli studia come e quando intervenire per mantenere il più possibile il proprio patrimonio indigeno. E’ importante quindi rivolgersi a un dermatologo competente che solitamente ci potrà proporre una serie di esami per offrirci una chiara diagnosi della nostra situazione.
Dermatologia dei capelli – Videodermoscopia
Videodermoscopia: permette di effettuare sia fotografie globali dello scalpo che fotografie ingrandite che permettono di visualizzare molto bene il fusto dei capelli, il cuoio capelluto e i capillari dermici.
Gli ingrandimenti sono progressivi e possono arrivare a 70x.
La videodermoscopia permette di valutare molte situazioni che possono condurre alla diagnosi di alopecia androgenetica come possono essere una variazione del diametro dei capelli che interessa più del 20% delle zone androgeno dipendenti, la presenza di follicoli vuoti (yellow dots),
la presenza di anelli peripelari, variazioni nella pigmentazione del cuoio capelluto e infiammazioni di tipo eritematoso.
Dermatologia dei capelli – Tricogramma
Tricogramma: è un’indagine morfologica dei capelli che permette di ottenere conclusioni diagnostiche sullo stato di salute della nostra capigliatura. E’ l’esame classico utilizzato in tricologia ed è piuttosto semplice.
Consiste nello strappare da almeno 2 aree del cuoio capelluto circa una cinquantina di capelli che vengono poi sottoposti ad osservazione microscopica e suddivisi in anagen (capelli in fasi di ricrescita), catagen (follicolo in fase di stasi) e telogen (in fase di caduta).
Dai rapporti tra questi aspetti morfologici nelle diverse zone di prelievo è possibile ottenere delle indicazioni diagnostici anche se a volte l’incidenza stagionale gioca un ruolo importante nel rendere più o meno attendibili i risultati forniti da questa metodica.
Dermatologia dei capelli – Esami di Laboratorio
Esami di laboratorio: sono utili soprattutto quando le cause dell’alopecia non sono chiare.
Gli esami non ormonali possono evidenziare ad esempio sindromi carenziali dovute a una dieta inappropriata oppure la corretta funzionalità epatica e renale.
Il dosaggio negli ormoni nel plasma può essere molto utile per diagnosticare patologie che possono portare alla caduta dei capelli. E’ importante valutare i valori di DHEA, Delta5-androstenedione, 17-idrossiprogesterone, testosterone, diidrotestosterone, gonadotropine, prolattina e ormoni tiroidei.
Dermatologia dei capelli – Test Genetico per l’Alopecia Androgenetica
Test genetico per l’alopecia androgenetica (Hairdx): E’ un test semplice che consiste nel prelevare il DNA con un tampone sterile dalla mucosa del cavo orale a livello della guance.
Nel maschio il test fornisce informazioni sulla presenza nel gene del recettore per gli androgeni localizzato sul cromosoma x.
La presenza della variante A si associa ad un basso rischio di sviluppare alopecia androgenetica maschile, la presenza della variante G è correlata con un rischio del 70% di andare precocemente incontro a calvizie.
La risposta del test è quindi positivo o negativo per la variante G.
Hairdx è un test di screening per identificare i soggetti a rischio di alopecia androgenetica ma non è un test diagnostico.
Per maggiori informazioni vi consiglio di visitare il website ufficiale della S.i.tri: http://www.sitri.it/
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